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Il Sindaco e il vice-sindaco di Nova Gorica pongono una corona di fiori davanti al monumento che ricorda la caduta dell'aereo di Edi | Omaggi floreali sulla tomba |
Comune di Nova Gorica. COMUNICATO STAMPA Edward Rusjan,
un simbolo di creativita', innovazione, visione e sviluppo tecnologico.
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Festeggiamenti per l'anniversario dei 110 anni del primo volo di Eduardo Rusjan
Nova Gorica (Eda Center), 25 novembre 2019
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Nova Gorica (ponte di Salcano), 22 settembre 2019
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CERIMONIA
DI COMMEMORAZIONE di Eduardo Rusjan
(Belgrado,
14 aprile 2018)
La
Societa' della Storia e dell'Automobile di Serbia ha deposto una corona
sulla lapide del pioniere del volo Eduardo Rusjan durante una cerimonia
presieduta dal Presidente Nebojsa Djiodjevic.
Numerosi i partecipanti |
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DAVANTI
ALLA TOMBA DI EDUARDO RUSJAN A BELGRADO
(9.1.2012)
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Lunedi 9 gennaio 2012 stato celebrato il 101 anniversario della morte di Eduardo Rusjan, pioniere del volo goriziano. La memoria della tragica morte del giovane pilota stata onorata anche da un gruppo di sloveni che hanno visitato Belgrado e posto una corona d'alloro sulla tomba dell'Icaro di Gorizia. All'arrivo nella capitale serba si sono soffermati sulla riva della Sava, dove Eduardo ha trovato la morte in seguito alla caduta del suo aereo. I discorsi d'occasione sono stati pronunciati da Ernest Ferk, presidente del Circolo degli ex piloti militari di Bresice in Slovenia, e da Vili Prinčič in rappresentanza di Gorizia. |
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Il 9 gennaio 2011 stata spampata questa busta per ricordare il centenario della morte di Eduardo Rusjan |
Il sogno dei fratelli Rusjan stride con lo squallore dellaeroporto in una mattina bigia e umida, identica a quella di centanni fa, che il Consiglio di quartiere di SantAndrea depone un mazzo di fiori, quelli si luminosi, ai piedi della lapide che allingresso dellaeroporto di via Trieste ricorda Edi e Pepi Rusjan, i pionieri del volo goriziani. Lappuntamento per le undici, la stessa ora in cui Edi, che era progettista e pilota, si schiantava i19 gennaio 1911 ai piedi della fortezza Kalemegdan di Belgrado, alla fine di unesibizione che aveva entusiasmato il numeroso pubblico. La commemorazione dellanniversario molto discreta, non intende invadere altri campi che non siano quelli del semplice ricordo e dell omaggio a due giovani, poco pi che ventenni, che seppero proporsi, sul piano europeo, fra gli innovatori di tecnologia. N il professor Aldo Rupel, cui tocca il compito di fornire un saluto al gruppetto dei presenti, pu esimersi dal ricordare che lanniversario della morte di Edi Rusjan viene ricordato contemporaneamente all(ex)aeroporto della nostra citt e, in forma pi solenne, al cimitero di Belgrado, dove Edi sepolto, alla presenza delle associazioni aeronautiche serbe e slovene e, persino, di una delegazione goriziana. Il decesso di Edi Rusjan, angelo caduto, al tempo, nel periodo donda alta del panslavismo, era divenuto evento di rilievo politico. Cosi come la sua figura diveniva utile a rievocare quarti di nobilt storica alla nuova Jugoslavia del maresciallo Tito. Con il nome dei Rusjan vennero battezzati aerei intercontinentali, ad essi furono dedicati monumenti. Oggi per, nella nuova Europa, le rivendicazioni, ancorch abusive, hanno perso dimportanza. I due Rusjan sono due giovani goriziani impegnati in un sogno, quello di stare al passo eon la storia , ha detto Aldo Rupel. Giovani che non avevano perso gli entusiasmi, che restavano collegati al mondo. Ed signiicativo, ha concluso scorrendo lo sguardo sullo squallore dellaeroporto di oggi, che fra qualche mese, proprio dove i Rusjan centanni fa fecero i primi voli, possa riprender vita unattivit aeronautica con la costruzione del Pipistrel, promossa da un azienda di Aidussina: continuit della storia ma anche ferite che si rimarginano. Il presidente del consiglio di quhrtiere Mario Brescia ha voluto infine rammentare il significato delle due lapidi apposte allentrata dellaeroporto. La prima, marmo e mosaico, realizzata dal Liceo artistico di Lubiana e dalla Scuola mosaicisti di Spilimbergo, visualizza un eterno sogno delluomo, quello di volare, di far parte dellaria e del cielo. La seconda lapide il sogno realizzato e riproduce il volto dei fratelli Rusjan: Hanno realizzato i propri sogni seguendo con consapevolezza le proprie intenzioni animati da spirito davventura . La cerimonia s conclusa con grande sobriet, senza brindisi n musiche, ch non era proprio il caso, n certo lo scenario dellaeroporto invitava ad alcun tipo dottimismo. Sandro
Scandolara
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Monumento per il centenario del primo volo
Il
nuovo monumento funerario
inaugurato al
cimitero di Belgrado
7 luglio 2007
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L'immagine di Eduardo Rusjan in bronzo sul supporto di marmo | Janja Gombač, ideatrice della stele |
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Il monumento di Eduardo Rusjan in linea con tra le altre tombe | Il sindaco di Nova Gorica Mirko Brulc depone una corona |
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Tra i numerosi partecipanti, alcuni ex piloti dell'aviazione Yugoslava promotori della costruzione del monumento | Bassorilievo in marmo riproducente l'aereo N 1 costruito a Zagabria nel 1910, col quale Eduardo trovo' la morte a Belgrado |
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Commemorati i 95 anni dalla morte di Eduardo Rusjan Il pioniere del volo rappresenta una parte della nostra storia comune
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L'8 e 9 gennaio 2006, con gli auspici e l'organizzazione da parte dell'associazione
degli ex ufficiali dell'esercito jugoslavo di Bresice, l'8 e il 9 gennaio
2006 un gruppo di persone si recato a Belgrado per rendere omaggio al pioniere
del volo Eduardo Rusjan in occasione del 95esimo anniversario della sua
morte. Il giovane pilota infatti deceduto a Belgrado il 9 gennaio 1911
in seguito ad un incidente di volo, avvenuto durante un suo ardito volo
dimostrativo. Ed a Belgrado si trova anche la sua tomba.
Della comitiva hanno fatto parte anche alcuni goriziani, tra cui la signora Grazia Rusjan, nipote del pioniere del volo. Merita per sottolineare come, a margine di tutti i tragici e sanguinosi eventi che hanno accompagnato la dissoluzione della Jugoslavia, gli ex ufficiali dell'esercito jugoslavo provenienti dalla Slovenia e dalla Serbia hanno mantenuto amichevoli legami, rafforzati e sviluppati ulteriormente negli ultimi anni. Indubbiamente, uno degli elementi di coesione pu essere considerato il fatto che Eduardo Rusjan, con la costruzione di "macchine volanti" ed i suoi coraggiosi esperimenti di volo, viene considerato una parte importante di storia e patrimonio culturale comune tra i popoli dell'ex Jugoslavia. La Serbia e la citt di Belgrado avrebbero potuto, dopo la dissoluzione della Jugoslavia, "dimenticare" comodamente di rendere omaggio allo sloveno Eduardo Rusjan, ma non l'hanno fatto. Durante gli ultimi quindici anni si sempre trovato qualcuno, sia nel campo delle associazioni d'aviazione che tra i semplici cittadini, che ha provveduto al mantenimento della tomba di Eduardo Rusjan al cimitero nuovo di Belgrado, provvedendo anche ad organizzare brevi cerimonie commemorative durante gli anniversari, cerimonie cui hanno regolarmente preso parte anche alcuni sloveni, mentre la Slovenia "ufficiale" ha iniziato ad interessarsi di questo suo illustre connazionale soltanto da poco. La gita belgradese durata due giorni. Dopo l'arrivo nella bella citt, posta alla confluenza di due grandi fiumi, il Danubio e la Sava, i partecipanti hanno potuto visitare l'imponente fortezza di Kalemegdan, dalle cui possenti mura si pu scorgere l'area del decollo dell'aereo di Eduardo Rusjan ed anche il punto ove il fragile velivolo si schiant al suolo. Gli ospiti sloveni sono stati ricevuti dall'ex alto ufficiale dell'esercito jugoslavo, Stevan Mirkovic, che ha fatto anche da guida. Il generale fa parte del gruppo di volenterosi che si sono occupati durante tutti questi anni della manutenzione della tomba di Rusjan e, soprattutto, hanno mantenuto vivo il suo ricordo. Va anche ricordato che sabato 7 gennaio 2006 ricorreva il Natale secondo la tradizione ortodossa e la citt era avvolta da una particolare e piacevole aria di festa. Il momento pi emozionante stato quando gli ospiti sloveni hanno visitato la tomba di Rusjan e gli hanno reso omaggio nel corso di una toccante cerimonia, cui ha conferito una nota di importanza ed ufficialit la presenza della signora Jadranka turm Kocjan, viceambasciatrice slovena a Belgrado, che ha ricoperto per diversi anni anche la carica di console generale sloveno a Trieste. La signora Kocjan ha rivolto un caloroso saluto agli sloveni abitanti in Italia. Oltre alla viceambasciatrice, erano presenti in veste ufficiale anche l'addetto militare presso l'ambasciata slovena, signor Franc Onjak ed i rappresentanti delle federazioni aviatorie di Serbia e Montenegro. Dopo l'omaggio abituale delle corone, ha preso la parola il sig. Srečko Gombač di Isola, autore di un recente libro sulla vita dei fratelli Rusjan. Sono intervenuti anche Čedomir Janjič, direttore del museo jugoslavo (ora serbo) dell'aviazione e Ljubia Djordjevič, al quale vanno i maggiori meriti se la tomba si potuta conservare sino ad oggi. Tutti gli oratori hanno sottolineato l'opportunit che la tomba rimanga dove si trova ora. Di quest'avviso anche la nipote Grazia Rusjan. Infatti, malgrado i mutamenti politici intervenuti nel frattempo, Rusjan continua a far parte del patrimonio storico e culturale e della tradizione comune. Per quanto riguarda, invece, la manutenzione della tomba, essa dovrebbe passare sotto l'egida dell'ambasciata slovena a Belgrado. |
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Rusjan, una targa senza confini
La casa di famiglia ricorda le imprese dei pionieri del volo
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Il
4 dicembre 2004 in via Cappella 8 ha avuto luogo la cerimonia di scoprimento
alla presenza dei sindaci Brancati Brulc e Valenčič- La casa di famiglia
ricorda le imprese dei pionieri del volo.
"Mi piace poter
riscrivere su questa casa in cui quando sono nata il nome che gia' c'era"
ha detto ieri Grazia Rusjan, figlia di Carlo, il fratello piů giovane di
Eduardo e Giuseppe Rusjan, i goriziani che per primi, in Italia e in Austria,
il 25 novembre 1909, sui molli prati della Campagnuzza, riuscirono a volare
con un aereo da loro progettato e costruito. Nelle vecchie foto di cent'anni
fa, sulla facciata cieca della casa di via Cappella 8, appare il nome di
Franc Rusjan, bottaio. Da ieri una semplice pietra carsica litografata,
60 centimetri per 50, riproduce la sagoma di un aereo e ricorda il luogo
in cui i due pionieri del volo "costruirono i loro primi aerei". Sobrio
l'intervento di Grazia Rusjan, eppur le piaciuto rivendicare come l'opera
dei suoi zii "esce dai confini di una piccola citt e si inserisce in un
contesto europeo".
Sandro Scandolara - Il Piccolo, 5.12.2004 |
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Discorso per
i funerali di Eduardo Rusjan a Belgrado
Il giornale "Novo
Vreme" di Belgrado riporta un discorso, che é stato pronunciato dallo Sloveno
Dott. Niko Zupancic in occasione del funerale di Rusjan. Ha parlato nel
momento in cui la bara é stata trasportata dalla chiesa cattolica, vicina
all'ambasciata austriaca, ed é stata appoggiata nel carro funebre. In quel
istante, mentre i tristi accordi del canto funebre risuonarono nel cielo,
eseguiti dalla banda musicale militare del 6 reggimento, il Dott. Niko
Zupančič inizio' a parlare:
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