Le gesta dei fratelli Rusjan, un patrimonio di Gorizia

Era inaccettabile che Nova Gorica ceIebrasse in più’ occasioni la memoria dei fratelli Rusjan mentre la città natia si ne stava completamente zitta. Negli ultimi dieci anni le cose fortunatamente si sono messe a posto e i fratelli Rusjan e le loro pionieristiche imprese aviatorie sono diventate patrimonio della nostra storia: “I fratelIi Rusjan sono cittadini dell’intera città di Gorizia e non solo di una sua  parte”, dice Vili Prinčič nel corso della presentazione, al Kulturni Dom, del suo ultimi libro ”Nell’immensità azzurra” (Editrice Stampa Triestina 2011, pagg. 256, 18 euro, solo in sloveno) dedicato alla leggenda dei fratelli Rusjan, autori del primo volo in Austria-Ungheria sui prati della Campagnuzza il 25 novembre 1909. Il volume, che comprende più di duecento fotografie d’epoca e no, rappresenta un importante contributo su due versanti, quello della Gorizia  dell’esordio del Novecento e quello dello sviluppo dell’aviazione, che proprio qui, sui campi di Merna, vide il nascere, dopo quello di Wiener Neustadt, del secondo campo di volo dell’impero austriaco. Il volume di Princic, prima ancora di rincorrere le vicende dei fratelli Rusjan, ripercorre la storia della loro rimozione dalla memoria della città. Ne ripropone il ripescaggio, dalla targa ricordo sul muro di via Cappella dove i Rusjan vivevano, all’erezione dei piccoli due monumenti l’uno all’ingresso dell’aeroporto di via Trieste, l’altro sul giardino del palazzo della Provincia, senza dimenticare l’intitolazione di vie nel comune di Gorizia e in quello di Savogna. Quasi a dire, come auspica Vili Prinčič, che i Rusjan diventino simboli di un’identità unica, di una storia comune. Ne faceva testimonianza il numeroso pubblico pigiato nel ridotto del Kulturni Dom.

Sandro Scandolara